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Vaccinazioni, è emergenza europea: piani entro il 2020

Infettivologia Redazione DottNet | 26/04/2018 20:40

Copertura almeno al 95%. Occorre combattere la disinformazione

Il calo delle vaccinazioni diventa emergenza europea e finisce sotto la lente della Commissione Ue. L'Esecutivo comunitario ha proposto venti raccomandazioni per migliorare la cooperazione tra i Paesi membri e lottare contro le fake news su quella che resta "una delle misure di sanità pubblica più potenti sviluppate nel XX secolo", ha detto il Commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis. Il politico e cardiologo lituano chiederà agli Stati di impegnarsi a realizzare piani di vaccinazione nazionali e regionali entro il 2020, con obiettivi di copertura di almeno il 95%, soprattutto per il morbillo, la malattia che l'Europa prevedeva di debellare nel 2015.

E che, principalmente a causa del calo delle vaccinazioni, continua a colpire e, in alcuni Paesi dell'Ue, a uccidere. I casi nel 2017 sono stati oltre 14mila, di cui 5.600 in Romania e 5.098 in Italia, per l'80% persone non vaccinate. L'anno scorso i morti per morbillo in Europa sono stati 37, di cui 26 in Romania, 4 in Italia, 2 in Grecia e singoli decessi in Francia, Germania, Spagna, Portogallo e Bulgaria. Per migliorare la cooperazione tra Paesi Andriukaitis propone una tessera digitale delle vaccinazioni, in modo che le autorità nazionali possano condividerla più facilmente, e un sistema di scambio delle informazioni per arrivare a un programma base di vaccinazione targato Ue entro il 2020. I Paesi sono inoltre invitati ad aumentare l'accesso ai vaccini, creando ad esempio opportunità di vaccinazione nelle scuole e sui posti di lavoro, e a formare operatori sanitari per gestire chi esita. Il secondo pilastro dell'azione Ue sarà la lotta alla disinformazione.

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Lo strumento principale, un portale europeo sulla sicurezza dei vaccini per combattere "falsi miti e fake news", ha attaccato Andriukaitis. Contro quelle "non c'è vaccino", nota il Commissario, che propone di mobilitare "una coalizione europea per i vaccini" per "combattere" le informazioni false e "scambiare buone pratiche". Riguardo il dibattito sull'obbligo, Andriukaitis ha ricordato che non esiste ricetta unica, con l'approccio volontario che funziona bene in alcuni Paesi, "ma personalmente credo che in certi casi l'obbligatorietà sia la soluzione migliore".

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